Questo modo di interpretare il calcio fu reso possibile da un maggior lavoro atletico durante gli allenamenti, ritmi di gioco più alti, buona cifra tecnica dei singoli, occupazione intelligente degli spazi e interscambio dei ruoli. I migliori risultati a livello internazionale li ha ottenuti tra gli anni venti e gli anni cinquanta del XX secolo, quando vinse due mondiali e due tornei olimpici, oltre a svariati titoli continentali. Il successo continentale dà inoltre all’Uruguay il visto per giocare la sua prima grande rassegna del calcio mondiale, il torneo di calcio ai Giochi olimpici di Parigi 1924. Se a livello continentale la Celeste è all’epoca la massima potenza calcistica, nel resto del mondo, specie nella vecchia Europa, è pressoché sconosciuta. Quell’anno la CONMEBOL organizza la prima edizione della Coppa America (che all’epoca prende il nome di «Campeonato Sudamericano de Football») in Argentina. Vi prendono parte le nazionali delle quattro federazioni all’epoca affiliate alla CONMEBOL, cioè Uruguay, Argentina, Brasile e Cile. La struttura in origine serviva a produrre il gas di città per l’illuminazione pubblica, poi con l’avvento delle elettricità e fino agli anni cinquanta fu sede del canile municipale e in seguito custodì quattro antiche carrozze funebri messe poi in sicurezza in altra sede.
Sconfigge quindi il Brasile 2-1 (gol di Gradín e di Tognola), per poi amministrare il vantaggio di 1 punto in classifica sull’Argentina (che aveva battuto i cileni, ma pareggiato coi brasiliani) con uno 0-0. Si tratta del primo grande successo della Celeste, oltretutto ottenuto in casa della grande rivale Argentina. Il 30 settembre segna il suo primo gol nella vittoria in casa del Willem II. La Nunziata pareva che fosse a casa sua, e ci conduceva i suoi piccini, come la chioccia. Quattro giorni dopo, agli ottavi, la Celeste batte anche gli Stati Uniti (3-0) e ottiene così il lasciapassare per i quarti, dove affronterà i padroni di casa della Francia. La Celeste, che nel frattempo si è arricchita anche dell’estro della giovane ala José Pérez, impatta all’esordio 1-1 contro l’Argentina, ma poi si impone sul Brasile, infliggendo alla Seleção una pesante sconfitta, un perentorio 6-0. L’Uruguay non è ancora sazio e nella terza ed ultima partita supera per 2-1 i padroni di casa del Cile.
Arrivata in Serie C, la Pistoiese operò un drastico ridimensionamento, puntando su molti giovani sconosciuti e lottando per l’obiettivo minimo di permanenza nella terza serie nazionale. Il successo vale il primo posto e la terza vittoria continentale. Nelle 2 Confederations Cup a cui ha partecipato, nel 1997 e nel 2013, ha ottenuto il quarto posto. Soprannominata la Celeste, figura al secondo posto nella graduatoria delle nazionali per numero di trofei vinti con 19 allori in bacheca, avendo vinto 2 campionati mondiali, 15 Coppe America e 2 tornei olimpici. Per la stagione 2020-2021 la Nike scelse di reinterpretare la tradizionale palatura proponendo delle spesse righe a zig-zag nerazzurre, che riprendevano il biscione, e un motivo a onde. Cosa ha dimostrato Gudmundsson per meritare questa chance da titolare? I transalpini sono tra i favoriti per l’oro, ma gli uruguaiani dimostrano di essere di tutt’altra pasta: Scarone, Petrone (autori di una doppietta ciascuno) e Romano fissano il punteggio su un nettissimo 5-1 per la Celeste. Negli anni a venire le sfide con la selezione albiceleste sarebbero state numerosissime, dando vita a quella fiera rivalità che avrebbe sempre diviso le due nazionali: teatro dei confronti tra Uruguay e Argentina sono soprattutto la Copa Lipton e la Copa Newton, contese tra le due selezioni rispettivamente dal 1905 e dal 1906. Quando nel 1916 si disputa per la prima volta la Coppa America, l’Uruguay ha all’attivo 35 partite giocate, di cui 34 contro gli argentini.
Questi eroi sono diventati un simbolo di resistenza all’oppressione del regime nazista. Nel 2009 la Lazio si è aggiudicata, infatti, la Coppa Italia e, qualche mese dopo, la Supercoppa italiana. Pass and Move e l’organizzazione difensiva italiana. La Gazzetta dello Sport di giovedì 3 settembre 1925 pag. 77: «In avvenire, come raccontava Vincenzo Florio al Circolo Sport Club di via Stabile, quando perderete potrete bere sempre il suo amaro di colore nero, mentre il rosa della vittoria potrete assaporarlo bevendo il liquore dolce. Il campionato si concluse con la vittoria dei biancoverdi, magliette calcio personalizzate che chiusero la stagione con 29 punti sui potenziali 32. Per il campionato di Seconda Categoria la squadra si classificò a pari merito con il Castellaneta. E’ nata Maria Vittoria. Chiesa di Santa Maria degli Angeli · Il primo problema per la nazionale uruguaiana, in vista del torneo olimpico del 1924, non è la levatura degli avversari d’oltreoceano, ma la mancanza di denaro.