Da quella occasione, seppure in diverse tonalità e talvolta anche alternato a strisce verticali con il bianco, il verde – colore che rappresenta la squadra nell’immaginario collettivo degli appassionati di calcio – non è stato più abbandonato. La seconda divisa del biennio 2003-2004 venne utilizzata una sola volta, contro la Serbia e Montenegro, nella trasferta di Belgrado del 10 settembre 2003, ed era composta da un completo interamente bianco, riproponente la stessa trama della prima divisa. Inizialmente il colore della maglia era il bianco, per una questione di facilità nel reperire la divisa; i pantaloncini di colore bianco o nero. Entrambi i colori si sarebbero mantenuti nei decenni a venire, salvo piccole variazioni (come la maglia del 1994 ornata da losanghe gialloblù o quella del 1998 con lo scollo e la parte inferiore delle maniche blu notte). Nel 1988 i calciatori avellinesi indossarono un’insolita maglia rossa in tinta unita. In conclusione, l’Inter sta dimostrando come un approccio innovativo nel marketing possa trasformare non solo la percezione di un club calcistico ma anche connettere profondamente i tifosi al proprio marchio. Per quanto riguarda la televisione, i già citati Aldo, Giovanni e Giacomo realizzarono una parodia dei tifosi del club sardo durante Mai dire Gol.
Al turno preliminare dei play-off, in gara unica i lupi superano dopo i tempi supplementari per due reti a una lo Spezia in trasferta (reti di Zito e Comi), qualificandosi per la semifinale contro il Bologna. A seguito della sconfitta contro la Paganese (3-1) e una situazione non buona in classifica, Ignoffo viene esonerato e sostituito da Ezio Capuano, che esordisce con un pareggio interno contro il Bari (2-2), al quale fa seguito una vittoria in trasferta (0-1) ai danni della Ternana. Infine arriva la sconfitta in trasferta per 2-0 con il Taranto, con cui termina il girone di andata a 25 punti, poco distante dall’obiettivo di inizio stagione, ovvero la salvezza. Il campionato, invece, comincia con una roboante sconfitta per 6-3 da parte del Catania, a cui seguono tre vittorie, due pareggi e quattro sconfitte. Cominciano però ad arrivare buoni risultati: 1-0 contro il Carpi, 1-1 a Monza, 1-1 a Foggia (dopo la sconfitta interna contro la Ternana per 1-3). Dopo il pareggio di Foggia arrivano altri sei risultati utili di fila: 2-0 alla Reggiana, 2-2 a Benevento, 3-3 contro il Como, 2-1 al Lumezzane, 2-3 a Pavia e 2-1 alla SPAL.
Avversario degli irpini in semifinale è il Milazzo, che viene piegato abbastanza agevolmente con due vittorie (2-0 in casa e 1-0 in Sicilia). In semifinale lo Spezia elimina il favorito Rimini grazie a un gol segnato nei tempi supplementari, ma in finale è costretto ad arrendersi all’Arezzo di Serse Cosmi. Sud di Serie C. Retrocesso in Promozione e successivamente riammesso grazie al Caso Napoli. Sud di Promozione dopo aver perso lo spareggio. 3º nel girone finale B dopo aver perso lo spareggio. Negli anni immediatamente successivi arrivarono i primi trofei: nel 1992-1993 i rossoblù si aggiudicarono le fasi regionale e d’Eccellenza della Coppa Italia Dilettanti, arrivando a giocarsi anche la finale nazionale; la vittoria a livello regionale fu bissata anche l’annata seguente. Arezzo, nata anch’essa negli anni 70 ma esclusivamente per ragioni sportive, e sfociata nel cosiddetto derby dell’Etruria. Promosso nel Campionato Interregionale. 1935-1937 – La società non si iscrive a nessun campionato ufficiale. La società viene ufficialmente radiata dalla Federcalcio l’11 febbraio 2011, dopo essere già stata dichiarata fallita dal Tribunale Civile di Avellino.
In coppa di Germania l’Hertha Berlino fu eliminato al secondo turno dal Arminia Bielefeld. Dalla stagione di Serie B 2016-2017 l’Avellino viene allenato dal tecnico Domenico Toscano, che alla 17ª giornata viene esonerato e sostituito dal tecnico irpino Walter Novellino che conclude la stagione al 14º posto e fermandosi al secondo turno di Coppa Italia. A seguito della finale play-off, Braglia e Di Somma vengono riconfermati alla guida della squadra per la stagione 2021-2022 ma, a causa di un andamento negativo, vengono entrambi esonerati e sostituti dall’allenatore Carmine Gautieri e dal direttore sportivo Vincenzo De Vito, già all’Avellino durante gli anni in Serie B. La squadra conclude il campionato al quarto posto in classifica e viene eliminata dai play-off al secondo turno per mano del Foggia, settimo classificato. A causa dei problemi societari della Sidigas, proprietaria dell’Avellino, la squadra viene affidata in extremis, dopo non aver rinnovato i contratti di giocatori e allenatore, all’esordiente Giovanni Ignoffo e a Salvatore Di Somma, nominato direttore sportivo, il quale allestisce una rosa competitiva in poco tempo.
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